Terza interrogazione parlamentare al Ministro in ordine alla vicenda delle Volòire a Milano.
Ecco il testo della interrogazione presentata in Commissione Difesa della Camera dei Deputati dall’On. Emanuela Corda (M5S).
Interrogazione a risposta orale in commissione
Corda – al Ministro della Difesa – premesso che:
La legge 244/2012, per la revisione dello strumento militare, è mirata a raggiungere gli obiettivi qualitativi, di operatività e proiettabilità della Difesa ridimensionati in modo coerente con le risorse che attualmente risultano disponibili e quindi sostenibili sotto il profilo finanziario e nel rispetto della spending review;
La stessa legge ha previsto il raggiungimento di tali obiettivi anche attraverso la razionalizzazione delle strutture mediante soppressioni ed accorpamenti in modo da conseguire una contrazione strutturale;
Per tale motivo, con la suddetta legge, è stato previsto nel 2016 il trasferimento del Reggimento Artiglieria a Cavallo di Milano, cd. “Voloire” dalla Caserma Santa Barbara, P.lle Perrucchetti alla Caserma Scalise di Vercelli e la bozza del decreto attuativo aggiornata al 2 luglio anticipava la data del trasferimento nel 2013. Lo Stato Maggiore dell’Esercito aveva deciso il trasferimento addirittura alle porte di Expo 2015, quando Milano avrebbe avuto più bisogno di intensificare i controlli per la sicurezza della metropoli a partire dalla fase pre-evento, in previsione dell’arrivo di un numero considerevole di visitatori;
Le Voloire sono di stanza a Milano dal 1887 e costituiscono la storia degli ultimi 128 anni della città di Milano. Il reggimento artiglieria a cavallo rappresenta per la città un elemento di eccellenza e di storia unica ed è anche «cittadino onorario» di Milano;
La Caserma Santa Barbara, costruita nel 1931 a misura delle esigenze delle Voloire è monumentale per l’elegante e sobrio disegno architettonico ed ha ampia capacità recettiva per la convivenza degli organici sia dell’Artiglieria a Cavallo che del Reggimento Trasmissioni Spluga proveniente dalla caserma Montello di Piazzale Firenze (MI) (che sarà effettivamente chiusa con un risparmio di € 650.000,00). La Caserma Santa Barbara consente, comodamente, l’alloggiamento dei militari, le infrastrutture di comando (uffici) e di supporto (magazzini e officine) di entrambi i reggimenti. Ma con il trasferimento delle Voloire la caserma Santa Barbara non sarà chiusa come quella di Piazzale Firenze ma sarà sottoimpiegata rispetto alle sue reali potenzialità. La scelta della caserma di Vercelli è legata esclusivamente a potenziare una caserma che ad oggi non è rispondente alle esigenze dei 400 militari e delle rispettive famiglie che dovrà ospitare perché solo da qualche tempo si è parlato di un piano residenziale ad hoc per l’arrivo delle Voloire. Ma a quale costo? E a carico di chi? Della difesa? E la spending review?
Le Voloire, ad oggi, rappresentano l’ultimo reggimento operativo nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure” fin dagli inizi, nel 2008, detenendo il comando della Piazza di Milano e dei siti sensibili e la Caserma Santa Barbara costituisce la base dove sono di stanza tutti i militari impegnati giorno e notte nella sicurezza della città, per attività di controllo, prevenzione e repressione del crimine. Il reggimento artiglieria a cavallo oggi assicura anche il dispositivo per la costituzione della task force Expo che è impegnata per garantire il supporto all’Ente Expo e la sicurezza del Sito espositivo in concorso alle forze di Polizia e alla prefettura di Milano.
Il paradosso che si verificherà sarà quello di chiamare personale militare esterno che provocherà un aumento delle spese. Difatti tra indennità di trasferte, straordinari, costi per i servizi, si prevede un aumento dei costi tre volte superiore rispetto all’utilizzo di personale di casa che invece dovrà essere trasferito. La spesa aumenterebbe di oltre € 3.500.000,00 all’anno, senza considerare che la presenza delle Voloire con il progetto strade sicure ha portato alla riduzione dei reati del 48% solo a Milano in due anni di attività. La presenza del reggimento artiglieria a cavallo a Milano assicurerebbe il comando dell’operazione «Strade Sicure», riducendo contestualmente la problematica alloggiativa, in quanto il personale sarebbe già presente sulla piazza di Milano e non dovrebbe affluire da altre unità;
Tutto ciò, inoltre, causerà la perdita della formazione specialistica assunta e la presenza di costi aggiuntivi per la formazione per i nuovi impieghi.
Il dato da
non trascurare è che nella caserma Scalise manca lo spazio per i cavalli che paradossalmente dovranno rimanere a Milano.
Le aree di addestramento saranno lontane solo 20 km in più da Milano rispetto a Vercelli, per cui una manciata di km non può giustificare il trasferimento di un intero reggimento da un contesto sociale che ha fatto la storia?
C’è anche da considerare l’aspetto sociale e sportivo ricoperto dal Reggimento; difatti, i militari della Voloire sono stati i primi in Italia a sperimentare nel territorio nazionale il modello di peacekeeping, supportando l’associazione nazionale italiana riabilitazione equestre con la messa a disposizione della struttura e dei cavalli per l’ippoterapia dei soggetti diversamente abili e mentali e il campo ippico della caserma per le gare nazionali di equitazione che, in caso di trasferimento, non verrà più utilizzato. Lo spostamento del reggimento artiglieria a cavallo rappresenterebbe, per la città di Milano, una perdita significativa, in termini di immagine e di economia complessiva del territorio, nonché di rilevanza nel tessuto sociale della città: il reggimento artiglieria a cavallo, a partire dal 2008, è l’unità di supporto di fuoco della capacità nazionale di proiezione dal mare (CNPM), uno dei progetti prioritari della Difesa. Presso la caserma S. Barbara e l’Idroscalo di Milano è possibile effettuare («a costo zero») tutte le attività per l’acquisizione ed il mantenimento delle qualifiche anfibie da parte del personale destinato al bacino CNPM; cosa che a Vercelli non potrebbe avvenire in quanto non esistono le strutture idonee per poterle effettuare;
mantenere il reggimento artiglieria a cavallo a Milano consentirebbe di preservare anche gli assetti devoluti all’impiego, in caso di pubbliche calamità, nell’ambito del territorio del comune metropolitano di Milano e delle province di Lecco, Como, Pavia e Monza/Brianza (a novembre un’unità del reggimento è intervenuta a Cremona a seguito dello straripamento del Po);
la contraddizione sta nel non aver pensato ad un potenziamento delle infrastrutture e del Reggimento in modo da garantire l’afflusso di altri militari durante l’EXPO, tanto decantato dall’attuale governo;
il che sembra incongruente da un punto di vista anche della razionalizzazione delle spese, considerato il fatto che la caserma Scalise compare nell’elenco di quelle in cui la Difesa Spa, ente di creazione ministeriale, ha installato pannelli fotovoltaici con un contratto di concessione d’uso a privati per 25 anni.
Tutto ciò premesso, si chiede di sapere se, alla luce delle criticità e considerazioni sopra esposte, il Ministro interrogato non ritenga opportuno riconsiderare la decisione dello spostamento del reggimento artiglieria a cavallo dalla sede di Milano, dato che ancora non è diventata esecutiva; in caso contrario, quali sono le reali motivazioni che hanno indotto il Ministero a decidere il trasferimento di un intero reggimento da Milano, sua sede storica, a Vercelli in una caserma che non rispetta i requisiti per ospitare un Reggimento a Cavallo e, soprattutto, i tempi effettivi del trasferimento del reggimento.